E’ vero, quando si scrive un libro, si crea un sito, quando ci si apre al mondo esterno, liberando i propri pensieri, lasciando che sia la nostra anima a parlare… si è soggetti a giudizio.
E non sempre ciò che diciamo viene condiviso o capito. Io credo che questo giudizio dipenda molto dal vissuto di chi legge, perchè il passato di ognuno, le scelte fatte, i traumi, hanno lasciato in noi delle tracce che ci hanno fatto essere quello che siamo oggi.
Mi è capitato di incontrare persone così tanto arrabbiate per come la vita è stata ingiusta con loro che non riescono a vivere con serenità giorno per giorno. E’ come se per loro la sfortuna, il dramma, fossero sempre lì dietro l’angolo, pronte a colpire di nuovo, a calare addosso con tutto il loro peso, soffocandoli, punendoli, ma liberandoli dal poter nuovamente pronunciare
Ecco, hai visto? a me non ne va mai dritta una.
Oltre a queste persone ci sono anche quelli che non solo si augurano il peggio, ma lo augurano agli altri.
Ma nel migliore dei casi queste persone semplicemente non credono possibile che qualcuno, dentro di sè, abbia la capacità di reagire alla nascita di un bambino differente… e di riscoprirsi migliore.

Ma sai bene quanto io lo creda possibile, amica mia…

Veronica è la mamma di JJ e della sua “manina a luna”…
Lei ha scelto, ha reagito, ha trovato la sua forza interiore, si è reinventata. E ha voluto dirlo apertamente scrivendo un libro. Un libro che si legge velocemente, per come è stutturato, e perchè le parole scorrono veloci, proprio perchè vere.

Essere felici non significa non provare mai il dolore, ma che a volte è proprio la sofferenza che ci aiuta ad assaporare un po’ di più la felicità.

Io conosco bene la tua storia, so qual’è il tuo approccio alla vita, e so che questo tuo bellissimo messaggio dovrebbe arrivare a molti, affinchè credano nel poter essere padroni delle proprie scelte, del proprio destino. Affinchè non guardino le madri di bambini speciali come ufo o come sante donne, ma semplicemente come madri, il cui unico messaggio è rispettattare l’unicità dei nostri figli.

Grazie Vero…