5 anni.
Non sono mica pochi, eh!
Non sei più un bebè, una piccola creatura da gestire, accudire, imboccare, direzionare.
Sei una bambina.
Che acquista sempre più equilibrio e si sposta a grandi passi verso questo cammino che è la vita.
Che mostra un suo carattere, predilizioni e assoluti NO, una gran positività nei confronti delle nuove proposte, tanta voglia di fare amicizie, un’intelligenza emotiva che a volte lascia quasi spiazzati.
Ogni anno, il giorno 14 febbraio, ripenso a quella buia notte, allo sconvolgimento, al rifiuto, all’incredulità di dover affrontare una vita con un bambino con disabilità.
Ogni anno il ricordo di quel dolore assume un peso inferiore, proprio perchè pesato come necessario ad una nostra crescita.
Io credo che la disabilità sia negli occhi di chi guarda, di chi si sofferma all’apparenza e si perde quell’incredibile opportunità che è andare oltre.
Il tuo arrivo mi ha permesso di reinventarmi, bambina mia, di utilizzare quelle risorse che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate, e per questo non smetterò mai di dirti grazie.
Mi ha permesso di imparare a fare una costante autoanalisi, di ritarare le mie priorità, di conoscere tanta e tanta e tanta gente che ha capito, sta capendo, mi ha insegnato, cosa significa guardare con il cuore.

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Tu mi hai fatto comprendere che un sorriso vale più di tante occhiatacce, perchè tu sei il nostro orgoglio, e sta a noi per primi trasmettere un’immagine positiva di te.
Senza di te, Tommaso magari non sarebbe quel giovane ragazzino attento nei confronti dei bambini, specie più piccoli, non avrebbe scelto il suo miglior amico, non sarebbe propenso lui stesso a guardarsi dentro…

festa di compleanno

Quest’anno la lista di compleanno l’hai fatta tu, scegliendo gli amici che ti stavano più a cuore, infilando l’invito in ogni bustina posta sopra il loro armadietto in asilo, sorridendo ed aggrovigliandoti su te stessa come fai quando l’emozione che provi è tanta.
Ti ho rispettato, e non ho invitato come a solito tutte le mie amiche perchè i loro bambini ti sarebbero risultati estranei. Era la TUA festa, con 14 bambini, e ogni bimbo presente lo conoscevi, tanto da correggermi i nomi di chi ti dicevo ti aveva portato il regalo.
Tutti gli invitati sono venuti alla tua festa, qualcuno anche rinunciando alla piscina e al dentista, alcune bimbe mi hanno anche chiamata perchè non vedevano l’ora di venire “alla festa della Emma M.“.

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Cosa ho provato quel giorno?
Pura gioia.
Perchè non c’era differenza di mappe genetiche, nè di difficoltà di linguaggio, nè di troppa o troppo poca prestanza. C’erano solo bambini, che con i loro occhi trasparenti si godevano una festa, (anzi un gran bella festa), ognuno con la propria modalità espressiva.

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Guardandovi ho pensato per un attimo a come sarebbero stati i vostri rapporti più avanti, con la scuola, fuori dalla scuola, in età adolescenziale, e come la vita di ognuna di queste bambine a te più vicine sarebbe stata influenzata dalla conoscenza di una bimba diversabile, appunto abile in maniera diversa, ma non per questo meno sincera, complice, affidabile, amorevole… vera.

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Perciò grazie Emma, per aver reso possibile tutto ciò…
Il tuo “sono feliceeeeee” di quel giorno mi risuona ancora nelle orecchie!

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