E’ da un po’ di tempo che ho questo libro sullo scaffale della libreria, Il gioco intelligente di Barbara Sher, e stamane mi sono decisa a sfogliarlo mentre aspettavo che Emma uscisse dalla seduta di logopedia. Ho sfogliato le prime pagine e subito l’approccio proposto mi ha colpito, perchè il concetto di “imparare giocando” che questa insegnate esperta in terapia del gioco propone, si sposa bene con quanto sto scegliendo di fare con Emma.

“Quanto tempo impiego a scrivere i miei libri? Un libro richiede circa un anno di impiego per redigerlo, e circa trent’anni per raccogliere il materiale.

I miei principali docenti sono stati i bambini.

Le lezioni apprese attraverso il nostro corpo ci restano dentro. Non leggiamo un anuale per imparare come andare in bicicletta o giocare a ping pong. Impariamo attraverso il corpo, e una volta che il nostro corpo ha imparato non dimentichiamo più.

Lo stesso tipo di intelligenza corporea può essere usato per aiutare i bambini a sviluppare le loro capacità mentali.
I bambini avranno una maggiore consapevolezza di ciò che significa 5 compiendo cinque salti in avanti nel gioco “mamma posso” piuttosto che guardando l’immagine di cinque coniglietti.

Ci sono due importanti ragioni che mi spingono a prendere il gioco sul serio.
Prima, la ricerca mostra che qualsiasi cosa appresa con tensione spesso svanisce insieme ai ricordi sgradevoli.
Seconda, il fattore divertimento solleva il morale e ci da quel senso di benessere che ci apre la mente e il cuore.”

il gioco intelligente di barbara sher

Il libro è diviso in 5 parti, giochi che sviluppano la capacità visivo-spaziali, le capacità linguistico-verbali, le capacità matematiche, le capacità cinestetiche, le capacità interpersonali, il tutto ulteriormente diviso per età, fino ai 6 anni e dai 6 anni in su.
I giochi sono davvero semplici e fattibili con quello che si ha in casa, e sotto la descrizione di ogni gioco c’è “cosa impara il bambino”.

Ad esempio, per imparare i colori, Barbara propone il gioco “il mio libro dei colori”, un gioco pensato per chi scarabocchia. Sedendosi con il bambino lo si fa colorare foglio per foglio, ognuno con un colore diverso e magari con un tipo di colore diverso. Dopodichè si uniscono i cartoncini con un fiocco, un gancetto o il manico delle borse di plastica, in  modo che sia facilmente sfogliabile. Poi lo si leggerà insieme, parlando dei colori, facendo associazioni con ciò che di colorato c’è nella vita del bambino (il cielo, il blu dei jeans che indossi, lo smalto della mamma)
Che cosa impara? I nomi dei colori e le sue sfumature, che possono avere un libro, che il coautore li ama così tanto che vuole fare e leggere un libro insieme a lui!

Nel gioco “nomi gemelli” si utilizzano penne, carta, forbici e colla in stick. Si scrive il nome del proprio bambino sul foglio, in alto e in basso nel foglio, uno dei due nomi viene tagliato lettera per lettera e insieme, facciamo posizionare ogni lettera sulle lettere del suo nome. Si può usare anche al colla a stick per fissarli bene tra di loro.
Che cosa impara? che il loro nome è composto da lettere e imparano anche il nome delle lettere.

Questo lo sto già facendo con Tommaso (quindi per bambini delle elementari): “la matematica del kung-fu”. Chiediamo al bambino di eseguire un’operazione matematica, il risultato, ad esempio 8, verrà scandito da 8 mosse di kung-fu, o passi di danza, o salti, o piroette.
Che cosa impara? I bambini sono più attenti ad affrontare i problemi di matemarica se usano i movimenti per fornire il risultato esatto. Se conoscete tante mosse diverse potrete anche scoprire che vostro figlio è portato per l’arte marziale o per la danza.

Di giochi ce ne sono 101, io ne ho elencati solo 3 perchè ogni volta che ne leggo uno mi faccio entusiasmare, magari appena ho un po’ di tempo ne posto qualcun altro. Ma ora ho una priorità: pulizie e valigia per la nostra partenza di domani…
Congresso ad Ascoli ASSOCIAZIONI E GENITORI DI FIGLI SPECIALI SI INCONTRANO, Maria e Ines… stiamo arrivando!