Non mi è stato facile scrivere questo post. O quanto meno non è stato facile ripescare l’ emozione provata.

E’ passato ormai del tempo da quel 13 maggio, data in cui io e i miei bambini siamo partiti per un incontro Guardaconilcuore in Maremma.
Riguardo le foto, ascolto la musica di sottofondo del sito… e ci provo.

Emozioni legate alla giornata trascorsa nella soleggiata cornice dell‘Agriturismo Le Giare, insieme ad un’amica, Sara, che sento così tanto a me vicina, e insieme a persone i cui destini somigliano al mio.

Senza quel destino, per alcuni ritenuto ingiusto, fonte di grande preoccupazione, scontro, separazione… senza quel destino non potrei aver conosciuto persone per me importanti.

Importanti perchè sento con costanza, perchè mi raccontano il loro vissuto, perchè producono pensieri che mi mettono in discussione, perchè mi hanno regalato un’emozione.
Ma cosa spinge una famiglia a muoversi, a partecipare ad un incontro, a dare forma reale a chi si è solo visto tramite internet?
Il desiderio.
Desiderio di condivisione, desiderio di comprensione.
Dove comprendere significa prendere-con, dell’Altro per mettere in se, fino a vibrare in silenzio, quasi in ascolto di una nota comune.
E di note che vibravano all’unisono ne ho sentite molte.
Quelle dei bambini che entravano in contatto, non solo fisico, e se ti fermavi ad osservarli, ad ascoltarli oltre, le avvertivi potenti.

Quelle degli adulti, che a piedi scalzi, in quel cerchio si sono potuti aprire. Aprire quel tanto che bastava, quel tanto che potevano, qui ed ora, a volte restando essi stessi stupiti di quando potesse uscire.

Parole e parole nascoste che venivano alla luce, sguardi via via meno sfuggenti, posture che cambiavano, braccia conserte che si rilassavano.

Sara ed io vi abbiamo regalato un racconto per riflettere su quanto potente sia il bisogno umano di contatto e riconoscimento. A ogni età.

Coltivatelo, quel caldomorbido, fatelo crescere in voi, in modo che si rafforzi, e prolifichi. In modo che sia reperibile in molti e molti momenti della giornata, quasi a creare una sorta di morbida e lucente corazza contro tutto ciò che è freddo e ruvido.

E se proprio vi risulterà difficile… non scoraggiatevi. Fermatevi, respirate, e guardate loro, i bambini.
I bambini vi aiuteranno.
Basterà alzarsi al loro livello.