L’asilo nido sta per finire, e io mi guardo dentro per capire cosa provo nel farti fare il grande passo della scuola materna.
Ormai hai 3 anni bambina mia, 3 anni e 4 mesi se vogliamo essere precisi o se dobbiamo valutare il tuo sviluppo secondo i parametri di certi terapisti puntigliosi, vero Michela T.?
Di cose ne hai imparate tante, da quando hai fatto il tuo primo ingresso alla struttura del nido…

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Ricordo bene quel primo giorno, nella nuova struttura scelta per te, tante speranze e tanti dubbi perchè comunque eri così piccola, e indifesa, e noncurante degli altri, e differente
Tante paure che erano le mie paure logicamente, ma se guardo il sorriso che ho in questa foto, se lo analizzo per bene, insieme agli occhi, lo reputo vero, e pieno di speranza.

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Poi guardo il modo in cui ti abbraccio, stretta stretta a me, ora che ho gli strumenti necessari per guardare un po’ più in profondità, e capisco che volevo tenerti a me, ancora per un po’, perchè in fondo la scelta di farti frequentare il nido mi era stata quasi imposta. Imposta da chi ne sapeva più, da chi studia la sindrome di Down da anni e che reputa questo passaggio una tappa fondamentale per il distacco dalla madre e per l’apprendimento.
Oggi, sono felice di aver fatto quella scelta, e sfogliando il bellissimo diario dei ricordi che le tue maestre mi hanno donato, so che quella scelta ha portato a tante autonomie.

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guardaconilcuore_emma_lava_le_maniSo bene che al nido sei diversa, che parli meno, che hai un tono basso di voce, che ancora non cerchi il gioco con gli altri bambini e che preferisci giocare da sola (cose che a casa non succedono). E’ vero, in questo sei diversa, non lo posso negare. Ma a me piace puntare sulle tue abilità piuttosto che sulle disabilità. E preferisco pensare che prima o poi ci arriverai anche tu, piuttosto che dire “ecco, non fa assolutamente ciò che un bambino di 3, anzi a volte anche 2, oramai fa”.
Mi piace sorprendermi del modo in cui pure tu hai cambiato il punto di vista delle maestre, che all’inizio era diverso, forse più contenente, a volte giudicante… ora nei loro occhi non vedo … non è pena il termine che vorrei utilizzare… forse inconsapevolezza può essere quello giusto. E’ come se anche loro fossero arrivate a vedere quello che solo con gli occhi non si riesce a scorgere…

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E quando oggi ti ho accompagnato a vedere la scuola materna, tu sei partita come al solito, ad esplorare, eccitata dalla presenza degli altri bambini. Qualcuno mi ha detto “ma guardala, va volentieri!” ma io conosco la verità, so che questa tua eccitazione in qualche modo va contenuta, incanalata, perchè non salutare alla tua crescita serena. Ma so che è troppo presto per chiedertelo.
Quando ti sono rivenuta a prendere la maestra della materna mi ha detto che non eri stata in fila, vicino agli altri, e che eri voluta andare un po’ dove volevi tu, e ha poi aggiunto che solo “la frequentazione le farà interiorizzare la regola”.
Mi sono ritrovata catapultata a 2 anni fa, quando di fronte a me c’erano persone che ancora non ti conoscevano, quando ancora io non avevo il pensiero che il corso di pratica psicomotoria sta facendo maturare in me.
Dubbi e ancora dubbi, se le scelte che facciamo per te sono giuste, se questo nostro valorizzare piuttosto che correggere (a quest’età intendo) sia giusto, se il farti apprendere in condizione di gioco piuttosto che forzatura sia la strada da percorrere.
So che la risposta è dentro di me…
So che si è appena presentata un’altra spirale in questo periodo della mia vita, che si ripresenta di fronte ad ogni nostro grande cambiamento.
Mi do tempo, per pensare, per ripercorrerla all’indietro per poi ripartire in avanti, per ritrovarmi, come ogni volta, trasformata…

Una cosa è certa, bambina mia, stai diventando grande!

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