E’ da tanto che non riprendo Emma, vuoi perchè mi rendo conto che poi la qualità di ripresa con il cellulare è abbastanza penosa, vuoi perchè ne fa talmente tante durante il giorno che dovrei essere sempre dietro ad un obiettivo, per riprenderla. Vuoi perchè mi rendo conto che Emma una certa dipendenza da cellulare già ce l’ha, dimostrando un’abilità notevole, non c’è dubbio, ma vedere pure me sempre con il cellulare in mano non gioverebbe… insomma, ecco un nuovo video di Emma dopo qualche mese direi!

Emma e la sindrome di down

Emma in questo periodo mi sta davvero stupendo. Nel bene, ma tutta questa sua autonomia a volte sfocia in scelte a volte contestabili…

1 – La messa della domenica

Io non frequento la chiesa ma i miei genitori sì, così ora, oltre a Tommaso che ha scelto di portare avanti il percorso fino alla comunione, anche Emma vuole partecipare alla Messa. E come prima volta si becca una funzione bella lunga, perchè ci sono le comunioni dei bambini.
Al suo ritorno mia madre è tutto un elogio per quanto brava è stata a rimanere seduta per un’ora e mezza, alzandosi a cantare, sedendosi, cantanto, fingendo di leggere le preghiere, cantando… l’ho già detto “cantanto”? E’ ritornata a casa intonando l’alleluja…
Fin qui tutto bene… se non che, il giorno dopo, mi è sparita da sotto gli occhi mentre ero in oratorio. Dopo aver corso a destra e a sinistra cercandola e perdendo 10 anni di vita, ho avuto l’idea che potesse essere entrata in chiesa, che per fortuna è vicinissima. Entro spalancando il portone della chiesa e me la vedo lì, questa minuscola testina in quarta fila, che intona canti e muove le mani.
Mi avvicino come al rallentatore, e mentre la sento dire “Gesùuuuu” le chiedo:
“Emma! Ti ho tanto cercato! Cosa fai qui?
E lei: “Canto!”

2 – Riassettare casa
Stiamo per uscire, ma quelle briciole sul pavimento un po’ mi disturbano quindi dico a Giovanni “puoi prendere la scopa e tirare su quelle briciole per favore?”
Emma, che sta giocando lì vicino, parte, apre l’armadio, tira fuori la scopa e la paletta e armeggiando con il bastone della scopa che è un po’ troppo lungo per lei, va dal padre dicendo “papà, aiuta!” e raccoglie le briciole.
Fin qui tutto bene… anzi, benissimo visto che il discorso non era nemmeno rivolto a lei, ma poi la quattrenne pensa sia necessario pure dare una passata con lo straccio, perciò va in cantina, prende lo straccio dentro al secchio pieno d’acqua (mea culpa che non l’avevo svuotato!!!) e, trascinandoselo dietro va a ripulire la zona.
Si è dovuta cambiare perchè bagnata un po’ troppo durante la manovra.

3 – Festa di compleanno
Andiamo alla festa della nostra amica Vittoria, e visto che io truccavo i bimbi ho chiesto alle altre mamme di dare un occhio ad Emma, che non fuggisse. Oltre ad essere stata vicino a me per quasi mezz’ora di fila, ha poi deciso di giocare con una bimba, e lo ha fatto per quasi 2 ore, senza mai fuggire, o imboscarsi in maniera preoccupante.
Fin qui tutto bene… ma si stava divertendo così tanto che non c’è stato verso di farle venire a mangiare l’ottima grigliata che la mia amica Debora aveva preparato. Ma del resto, quasi nessun bambino è venuto a mangiare… Tommaso compreso!

4 – Io cucino
La logopedista di Emma mi chiede se a casa gioca a dare da mangiare alle bambole…
Vanda, vale lo stesso con le persone?
Mi sa di no… ma il pensiero astratto che dimostra in questo video mi fa gongolare (e si sente tutto nel coretto starnazzante di sottofondo al video…!)

Mettete pausa alla playlist musicale a fondo pagina per ascoltare il video

Conclusione… (che non chiude proprio nulla, semmai lo apre) è che tempo al tempo, un bambino con la sindrome di Down fa.
Magari ci vorrà più tempo, magari la vostra pazienza sarà stata messa a dura prova, ma se lo farà e quando lo farà sarà stato lui a scegliere di farlo… io credo che quell’insegnamento radichi dentro.
(E forse valga molto di più di tante terapie impositive, fatte pre tempo?)