L’autonomia di un bambino con sindrome di Down parte dalle piccole cose di ogni giorno.

Parte dal saper scegliere, dal capire che al nostro agire ci sono delle conseguenze, parte dallo sperimentare.
Sperimentare dapprima con accanto qualcuno, che mostri come fare, ma che subito permetta la ripetizione, e che assuma una postura, una voce e uno sguardo, che parlino di fiducia.
Ogni genitore, nella migliore delle proprie intenzioni, pone delle priorità su come educare i propri figli.
La prescolarizzazione, lo sport, la musica, i propri valori tramandati.
Nel mio caso, ho analizzato con cura il termine educare, e ne ho fatto tesoro. Educare deriva dal latino educere e significa “tirar fuori ciò che sta dentro”.

Ho visto Emma come una bimba con tante piccole risorse in divenire, e all’inizio le sue risorse erano piuttosto nascoste ai miei occhi. Ma non l’ho mai vista come un contenitore da riempire a mio piacimento.

Mi sono guardata di continuo mentre agivo con lei: quella risposta data serviva per risolvere la questione del momento o creava strategie future per Emma?

Ancora oggi non so quanto bene ho fatto, ma sentendo dire alla mia bambina “mamma è bellooooo fare da sola“, spero di essere sulla buona strada. Una strada che porterà Emma a fare le proprie personali scelte, di vita, con sempre più consapevolezza.