Come posso aiutare mio figlio a parlare?

Quanto spesso ci siamo fatti questa domanda! In special modo noi genitori di bambini con sindrome di Down.
In generale lo sviluppo linguistico è lento, con una mancata sincronia nelle linee di sviluppo riguardanti i processi di produzione rispetto a quelli di comprensione. I nostri bambini infatti hanno un buon livello di comunicazione non verbale, e prestazioni inferiori a livello di comunicazione verbale.
E’ vero che pronuncia e l’articolazione sono a volte danneggiate. E’ vero che spesso problemi di udito frequenti e malformazioni della bocca e della cavità orale possono ulteriormente ostacolare la produzione linguistica. E’ vero che è auspicabile un intervento logopedico precoce portato avanti da terapisti preparati, attenti ed accoglienti con il bambino che hanno di fronte.
Ma a casa, ci siamo noi genitori, con le nostre personali modalità, con il nostro tono vocale, postura, e modo di esprimersi, a parlare in ogni situazione con i nostri figli.
Il video che vi propongo è alla portata di tutti,e  da spunti utili per il parlato quotidiano. Fa inoltre riflettere su quanto spesso si dia per scontato che una spiegazione dettagliata da parte di noi adulti porti ad una maggiore comprensione.
Cosa ancora più errata proprio per i bambini con trisomia 21.
Ne sono ben consapevole io che con Emma ho diminuito il fiume di parole che normalmente avrei utilizzato, a favore di frasi semplici e ripetizioni di parole chiave.

A proposito dell’onomatopia di cui parla la logopedista pediatrica Anna Biavati, a casa nostra abbiamo addirittura coniato il termine onomatoponzo, proprio perchè la utilizziamo di continuo.  Mio marito Giovanni… pure troppo!

Buona visione!

(mettete pausa alla playlist musicale a fondo pagina per ascoltare il video)