Di seguito riporto la rielaborazione sintetica del convegno tenuto dal Prof. Renzo Vianello.

Il Convegno si è tenuto a Bologna 21 gennaio 2017: “Qual è la differenza? Percorsi di Potenziamento nella Sindrome di Down”, e la sintesi è stata realizzata dalla neuropsicomotricista Giovanna Pensa (www.giovannapensa.com) professionista impegnata nelle settimane estive del dott. Lagati e in tanti progetti sociali di accompagnamento alla crescita di bambini con sindrome di Down.

Grazie Giovanna per la tua preziosa sintesi, filtrata da dati che personalmente, ho trovato difficili per una platea nella quale erano presenti sì insegnanti, ma anche moltissimi genitori.

Quale risonanza può avere per un genitore, soprattutto per un neo genitore, vedere a caratteri cubitali il massimo quoziente intellettivo al quale il proprio figlio potrà aspirare? Ben specifichi tu il rapporto tra QI ed età mentale, aprendo un ventaglio di potenziamenti cognitivi, che a mio avviso si basano su incoraggiamento, fiducia e piccole strategie quotidiane.

Non sono dell’idea che la realtà non va spiegata, i nostri figli hanno e avranno un deficit in molti campi , è innegabile, ma è un po’ come dire “non pensare agli elefanti rosa” (chi, leggendo, non li ha visualizzati nella propria mente?): se ad inizio convegno leggo dati allarmanti sul futuro cognitivo di mio figlio, numeri, percentuali, dati precisi insomma, è difficile che mi sleghi da quel dato per il resto della presentazione. Posso provare a metterlo a tacere, concentrandomi su quanto di positivo è stato poi illustrato, ma quel numero, è facile che resti lì, rosso rosso, intermittente, e appena gli rivolgo uno sguardo, bam, ridiventa cubitale.

E’ la mia personale opinione, fatta di quasi 7 anni di quotidianità con una bambina con sindrome di Down, che cresce con le sue difficoltà e le sue risorse, ma che rende me una mamma in ascolto verso il prossimo. Sono stata una mamma rotta, in mille pezzi, ho cercato di aggiustare Emma non comprendendo che era me che dovevo aggiustare, slegandomi da tutti gli stereotipi, non ascoltando le statistiche, crescendo con lei e Tommaso giorno per giorno, e ora che mi sento di nuovo unita (e ci sono tanti tipi di colla che uso quando mi sento di nuovo fragile) di una cosa sono certa. La mia certezza è che deve essere l’intera famiglia a supportare una crescita quotidiana, progetto che sto portando avanti da 2 anni alle settimane estive del dott. Lagati, e nel quotidiano ci deve essere l’incoraggiamento, costante, che si fonda su emozioni positive. Perchè la traccia che queste emozioni lasciano, è indelebile, proprio come lo è quella scritta dalle emozioni negative, ahimè.

Un abbraccio lungo e caldo e silenziosamente pieno di parole, lungo 30 secondi, a tutte le mamme che quel sabato avevano uno sguardo smarrito. Che questo abbraccio liberi quanta più ossitocina si possa sperare.

Introduzione
• Variabilità (il prof. Vianello ha spiegato da cosa è data )
• QI (il Prof. Vianello ha evidenziato che il QI è da rapportare all’ ”età mentale” equivalente, e che solo su questo rapporto si può costruire il profilo potenziale del bambino)
• Deficit e surplus (il Prof Vianello ne ha definito il significato)
Variabilità
Il Prof. Vianello ha potuto in questi anni osservare come nella gerarchia dei vari interventi, nelle varie età, si siano ottenuti i risultati migliori, nei casi in cui si tenevano in equilibrio 3 sistemi fra loro concorrenti:
→ l’abilitazione negli aspetti linguistico, cognitivo, emotivo e comportamentale;
→ la capacità adattiva, nella quale lui tiene conto del “surplus”;
→ la qualità della vita che dipende dal potenziamento cognitivo.
Dunque ci ha spiegato che la gerarchia degli interventi deve mutare, organizzarsi nel corso dell’evoluzione del bambino, in modo da equilibrare le azioni di accompagnamento alla crescita senza attivare demotivazione e soprattutto senza dimenticare un sistema in favore dell’altro.
Però a questo proposito il Prof. Vianello predilige il sistema “abilitativo” e sottolinea che spesso ha riscontrato come l’insistenza o l’adagiarsi sul sistema di “capacità adattive” inteso come pura capacità di “socializzazione”, fosse una modalità troppo semplicistica, come un “parcheggiare” i bambini nelle classi.
Ha asserito inoltre, che occorre premere per il potenziamento cognitivo, perché il “rischio” di disturbare il bambino, non deve essere un alibi per non potenziare.
Il compito di un counselor esterno, è proprio quello di monitorare gli equilibri facilitando un percorso in cui capacità adattive, potenziamento cognitivo e qualità della vita concorrano verso progressi ben strutturati.
Durante le lunghe, dotte, e confortanti considerazioni introduttive, il Prof. Vianello ha spiegato come ha ricavato il suo concetto di QI (quoziente intellettivo).

il QI è la “deviazione della curva fornita dalla sovrapposizione rispetto ai coetanei”.
Invece, lui sostiene che occorrono altri costrutti e quello di “età mentale”, secondo il Prof. Vianello è il più
indicato, per i bambini con Trisomia 21 perché con il “costrutto età mentale” lui ha avuto dati di progresso
per ogni anno di età cronologica.
L’ “età mentale”, è una media delle prestazioni cognitive da cui si ricava il rapporto con le età equivalenti
nelle varie funzioni cognitive (memoria, linguaggio, orientamento, rapporti sociali).
Il prof. Vianello sostiene che, basandosi sull’età mentale è possibile stendere un “profilo” più preciso e
stabilire così i “potenziali di sviluppo e di apprendimento”.
I “potenziali di sviluppo e di apprendimento” richiedono:
• la conoscenza dell’individuo da valutare
• la conoscenza dello sviluppo tipico
• la conoscenza degli aspetti dello sviluppo tipico
• la conoscenza delle fasi dello sviluppo tipico
• la conoscenza della “progressione” delle fasi di sviluppo, nei vari aspetti dello sviluppo tipico
Sempre nell’introduzione, il Prof. Vianello è entrato approfonditamente nel merito del “costrutto cruciale”
e cioè:
partendo dalla ferma consapevolezza che NON bisogna MAI ricavare l’età intellettiva dal linguaggio, noi
dobbiamo proporre partendo dalle cose che il bambino sa fare cioè partendo dai suoi “punti di forza” e non
sui punti di debolezza.
Occorrerà dunque insistere nel rinforzare i punti di forza e proporre attività tipiche della zona di sviluppo
potenziale tipiche dell’età mentale del bambino senza correre e senza andare troppo veloci, ma facendo
attenzione ad andare ad altre attività, dopo aver rinforzato ciò di cui il bambino è ben sicuro di conoscere.
Il Prof. Vianello ha enumerato dati di notevole interesse, riguardanti le sue precise ricerche universitarie e
ci ha fornito confronti con dati di prestigiose università americane.
Il dato più importante al di là di aneddoti e luoghi comuni è, secondo il Prof. Vianello, che “l’ambiente
arricchito”, sposta di 15 punti il QI.
Inoltre ha dimostrato, dati alla mano, che i bambini italiani inseriti in classi normali, hanno mediamente un
QI più elevato rispetto ai bambini americani della stessa età.
Il Prof. Vianello giudica il “pensiero” dei bambini di 3° classe primaria ottimo perché punto di partenza per
sviluppare capacità adattive di grado superiore.
Da qui ha illustrato il concetto di “surplus”:
Surplus: prestazioni superiori rispetto a quelle medie di bambini della medesima età mentale.
Il Prof. Vianello ha invitato genitori ed educatori presenti, ad aggiornarsi sul tema dello sviluppo potenziale
attraverso la lettura del manuale di psicologia dello sviluppo aggiornato da lui stesso redatto.
Infatti ha sottolineato quanto sia importante far proposte adeguate al livello del bambino, in modo da
evitare atteggiamenti demotivanti o passivizzanti.
Occorre ottenere il “decentramento”, cioè quel particolare disequilibrio cognitivo che permette
l’apprendimento.
L’apprendimento si ha quando, quasi in concomitanza con la percezione della frase, c’è un confronto con le
conoscenze già acquisite, confronto dal quale si evidenzia una conoscenza in più.
Entrando nel merito del potenziamento cognitivo, il Prof. Vianello ha esordito dicendo che favorire il
potenziamento della mente è molto complesso perché ogni ambito ha bisogno del suo intervento
sistematico specifico; … e ciò che si impara in un ambito ha scarsa generalizzabilità in altri ambiti; … e ogni
apprendimento è soggetto ad oblio … e dunque deve essere consolidato e mantenuto nel tempo.
PROGETTO MS (Mental Structures)
Materiali per l’intervento:
• CFI (Corrispondenze, Funzioni, Intervento)
• SR (Simmetrie e Rotazioni)
• NST (Nozioni Spazio/Temporali)
Il materiale proposto dalle slide è sostanzialmente di due tipi:
• Tubi da trasparenti e completamente opachi.
• Carta velina da lucida a completamente opaca.
Il potenziamento si fonda su:
→ ascolto
→ comprensione verbale
→ ricerca percettiva
→ memorizzazione
Indicazione di figure, trovare uguaglianze, somiglianze e diversità fra due figure simili, trovare cosa manca
fra due figure simili, cercare e ricordare figure non visibili, sviluppa l’intelligenza cognitiva.
Occorre mantenere la motivazione alla conoscenza, perché esiste il piacere della conoscenza nei bambini e
il Prof. Vianello lo ha riscontrato anche nei bambini con Trisomia 21 e dunque occorre coltivare l’ascolto e
proporre anche cose difficili coltivando la motivazione alla conoscenza.
→ Promuovere corrispondenze: (Piove perciò sarà bagnato).
→ Comprendere le qualità funzionali degli oggetti uguali e diversi fra loro.
→ Ordinare delle sequenze e scoprire l’elemento mancante.
→ Seriare.
→ Classificare.
→ Completare matrici (cioè dato un elemento, un altro e un altro … qual è quello che ci va?…).
→ Utilizzare nozioni spali e temporali (utilizzare il …se…allora).
→ In classe fare questo sui contenuti proposti dall’insegnante allenando l’attenzione che è alla base di
tutto.
→ Proporre la probabilità.
→ Utilizzare materiali polirisolvibili cioè risolvibili a vari livelli.
→ Quando il bambino sa bene una cosa deve rifarla. Consolidare. (Senza passivizzare)
(Intervallo)
Argomento Lettura
Parole chiave:
• linguaggio interiorizzato (cioè la capacità del bambino di nominare la realtà, conoscerla e dialogare
con se stesso anche senza comunicazione verbale)
• STAMPATELLO MAIUSCOLO
• Mediazione dell’adulto (gioco di dialogo durante la lettura)
• Ogni piccolo evento è raccontabile
• Distinguere fra disegno e PAROLE scritte e distinguere i numeri dalle parole scritte
Da ciò deduciamo che l’attività di differenziazione è fondamentale per l’apprendimento della lettura: si
impara discriminando
Secondo il Prof. Vianello, si apprende la lettura passando dal Globale all’Analitico:
→ riconoscimento di segni, parole e numeri;
→ riconoscimento di sillabe (fonema);
→ riconoscimento del singolo suono (lettera corrispondente).
Solo in seguito si potrà passare alla scrittura che invece va dall’analitico al globale.
Per saper leggere, occorre molta memoria di lavoro a breve termine e quindi occorre creare automatismi
per rinforzare la lettura.
Il Prof. Vianello propone di scriversi le conquiste analitiche dei bambini, per poterle riproporre con
frequenza e allenare la mente a lavorare a mente.
Nei casi di gestione dell’oppositività propone fermezza e accoglienza al tempo stesso, e ricorda che spesso
l’oppositività è data da eccesso di richieste o da aspettative troppo alte.
Dice che educare è un rischio complicato e consiglia ai genitori di non aspettarsi insegnanti meravigliosi e
invece agli insegnanti consiglia di non colpevolizzare i genitori.
Consiglia di promuovere comunicazioni assidue fra scuola e famiglia.
La comunicazione migliora l’andamento del bambino e diminuisce la conflittualità fra genitori e insegnanti.
Per quanto riguarda il computer, il Prof. Vianello sostiene che migliora il pensiero intuitivo perché
istintivamente il bambino “prova” … e lo propone dai 4 anni e mezzo di età mentale.
Per quanto riguarda la matematica ci ha dimostrato che in matematica comanda la logica e non
l’esperienza percettiva.
Per quanto riguarda il calcolo anche semplice di addizioni sotto al 20, occorre conoscere il fatto numerico
(scomposizione e ricomposizione dei numeri), ma anche avere memoria verbale e memoria di lavoro a
breve termine e che quindi per allenare il calcolo ogni bambino deve diventare capace del calcolo a mente
fino al 3 cioè deve diventare il “RE del 3”.
——
Questo molto sinteticamente, perché sicuramente il comitato Amici di Lejeune promotore, invierà documentazione
più accurata.
Grazie di cotanto studio e condivisione al Prof. Vianello e grazie agli organizzatori.
Dott.ssa Giovanna Pensa
Neuropsicomotricista dell’Età Evolutiva