Emma ha i suoi tempi. Come ogni bambino con la sindrome di Down. Come ogni bambino normodotato.

Noto che meno ansiosamente vivo i suoi progressi, più lei mi stupisce con la velocità con cui riesce a migliorare. E’ stato così con il mangiare da sola. Tappa importante che ha avuto bisogno di tempo. Del giusto tempo. Senza restarci  troppo male se dopo 30 volte il cucchiaio finiva ancora sul naso, o sul mento.

“Sono certa che imparerai, bambina mia, sono qui che aspetto, prenditi il tuo tempo…”

Ma quando quel momento arriva…Quasi non te lo aspetti!

E ti toglie il fiato …!

Emmina ha strisciato come un marine per lungo tempo, ha poi preferito spostarsi con il sederino, anca e gamba avanti, una per volta, per poi arrivare al gattonamento, verso i 19 mesi. Poi grazie all’appoggio sulla seggiolina Montessori è riuscita a spostarsi in piedi, da sola, ma la sua postura era tutta protesa in avanti.

Io e mio marito scommettevamo sulla data del primo passo verso di noi. Lui diceva per Natale, io per il suo 2° compleanno.

Ho quasi vinto la scommessa!

Il suo primo passetto senza sostegno lo ha fatto il giorno dopo il suo compleanno, poi ferma di nuovo. Ha fatto 5 o 6 passetti decisi mentre io ero via per un corso, e quindi nemmeno lì l’ho vista.

Ma il giorno in cui mi è venuta incontro in asilo, oh…

In quel momento il cuore mi si è fermato per la gioia!

La sua espressione era di pura felicità, di orgoglio, di… “ohaccidentistocamminando” e sembrava dirmi:

“Mamma hai visto? ce l’ho fatta, ci sono riuscita!”

“io cammino!”

sotto l’occhio vigile di Tommaso

“e sono proprio felice di farlo!”

“Sì bambina mia… ce l hai fatta… sono così fiera di te!”

Bambini miei, siete i miei fiori, il mio cuore, la mia anima…

bambina con sindrome di downLasciate che io mi stupisca per i vostri progressi, che io ne gioisca … e che pianga per i vostri insuccessi. Lasciate che io vi accompagni per mano per poi lasciarvi andare, quando non ne avrete più bisogno…

… e siate qualsiasi persona vogliate diventare!