Dicono che il contatto con la natura sia terapeutico, che rilassi, che faccia pensare. Io quando sono in mezzo alla natura mi sento un bambino che ammira un enorme progetto, che comprende fino ad un certo punto e che si rende conto della potenza che esso emana. La natura è forte, non si ferma che per un ostacolo, ma poi le basta un piccolo spazio, un soffio di vento, per riprendere il sopravvento.
E io l’ammiro estasiata, assaporando in silenzio l’energia che mi emana.

      

Ascoltare rapita il suono dei tanti uccelli che si sentono cantare

E quando ripercorrendo la strada di ritorno mi compare a fianco questo animale, così leggero, silenzioso e imponente…io posso solo trattenere il fiato per lo stupore, e armeggiare con il telefono per fotografarlo…  per fotografare un’aquila!
Oh che incontro!

Questa piccola immersione è durata soltanto un’ora, il tempo necessario per raccogliere gli ultimi fiori di sambuco che da noi sono ormai sfioriti, e per riempirmi gli occhi
“di montagna”… Tanto mi è bastato per scendere con un sorriso diverso, di serenità, ammirazione…
e gratitudine per essere in questo mondo.