E’ giugno. Decidiamo di festeggiare il battesimo di Emma a casa nostra, nel nostro giardino, rivolgendoci ad un amico che ci prepara un catering coi fiocchi.

Naturalmente al mio fianco ho Katia, che mi aiuta nella gestione degli ospiti mentre io non ci sono.

In Chiesa siamo in tanti, 7 nuovi bambini ricevono il battesimo oggi, e noi siamo orgogliosi di essere un po’ atipici oggi, noi e la nostra famiglia allargata, con Lia la mia figliastra, e con Sonia, sua madre che abbiamo scelto come madrina di Battesimo, insieme a mia zia.
Anche nella scelta di chi tiene la bambina in braccio siamo atipici, visto che è Giovanni a tenerla, mentre nelle altre coppie vedo che lo fanno le mamme. Ma d’altronde, con un marito come il mio, non posso certo aspettarmi banalità!
I canti sono suggestivi, Emma è bravissima, quasi non si lamenta quando il Parroco le bagna la fronte, e poi la alza tra le braccia, presentandola alla comunità e pronunciando il suo nome. Come mi emoziona sentire “vi presento Emma”, la nostra Emma… e com’è bella vestita tutta elegante, con i suoi sandaletti n. 17 nei quali il suo minuscolo piedino praticamente naviga…


Mi sento così bene, così  a mio agio.
C’è anche mia cugina Rosanna.

Rosanna abita un po’ lontanto da noi, e anche lei è mamma speciale di suo figlio Sam, il mio figlioccio, che ha la stessa età di Tommaso. Figlioccio. È un termine davvero antipatico, mi fa pensare a “fantoccio”, ma non so se è realmente questo il termine in italiano per riferirsi al “bambino tenuto a battesimo da una madrina”. Anche “matrigna” suona davvero male. Lo sono io per Lia, e ogni volta che lei, scherzando, mi chiama così  mi fa pensare alla fiaba di Cenerentola.
Comunque Sam non ama particolarmente il contatto fisico, e io, che invece vivo di strette di mano forti, mani posate sulle braccia del mio interlocutore mentre parlo, abbracci vigorosi, ci lavoro con lui sul “prima o poi ti riesco ad abbracciare” da quando è nato.

L’atmosfera è davvero bella, tutti sono rilassati, seduti sull’erba che oggi è davvero di un verde quasi abbagliante, c’è la  musica di sottofondo, ed ecco che accade… inaspettatamente, toccandomi nel profondo e facendomi fremere il cuore. Sam mi si avvicina, guardandomi dritta negli occhi, si lascia spingere, si lascia fare il solletico… e poi mi fa sedere, mi fa mettere le gambe incrociate e … mi abbraccia, sedendosi su di me.


Sento qualcuno dirmi “Daniela, tu sei davvero un’eletta”.
Non so se sono un eletta, ma in quel momento mi sento di nuovo traspositata dal corpo, ma questa volta è perché mi pare di scoppiare dalla gioia! Grazie cugi, ti voglio bene!