E’ passato quasi un anno da quando ho parlato di lei, la mia amica Alessia, che conosco da tantissimi anni, ma che non vedo da altrettanti. In questo facebook aiuta, ricollega e ricontatta le persone di cui non si ha più l’indirizzo o il numero di telefono.
Un anno fa Alessia mi ha raccontato di lei e del suo, all’epoca, compagno, della loro scelta d’amore controcorrente, perchè si sa, quando la coppia non è usuale, scontanta, “normale”, spesso la scelta presa viene giudicata.
Lo si fa nel caso di coppie multirazziali, nel caso in cui uno dei due sia molto più anziano, o più giovane, o se c’è di mezzo il denaro… e nel caso in cui uno dei due abbia una difficoltà fisica?
Mi immagino certi commenti “da paese”, certi “avvertimenti” come se chi parla sapesse realmente a cosa si va incontro. E a tal proposito mi viene in mente questo post, lo stesso post che ha spinto la mia amica Alessia a raccontarmi come sta andando…

A proposito della sintonia d’anime e dei sussulti del cuore, eh?
Un abbraccio a voi… mi ha tanto emozionato leggerti!

 Io amo un ragazzo ipovedente

Mesi fa mi sono ritrovata davanti ad un foglio bianco cercando di spiegare a Daniela come la mia vita stava cambiando… stavo imparando a guardare con il cuore
Ho concluso il racconto annunciando con gioia che l’11 maggio avrei sposato l’uomo che mi stava rendendo così felice!
Ed ora sono qui (anche se con un po’ di ritardo) a condividere emozioni, gioia e qualche fotografia di quello che è stato il giorno più bello della mia vita!
Ricordo i preparativi, la tensione, le notti insonni e il timore che qualcosa potesse andare storta, ma al mio fianco c’era Luca.
Lui e la sua tranquillità e la sua serenità.
Luca e i suoi abbracci e le sue coccole.
Luca e la sua certezza che tutto sarebbe stato fantastico.
La sera prima del matrimonio, dei nuvoloni neri oscuravano il cielo di Udine, lampi e fulmini… credo sia stato il momento peggiore di tutto il pre-matrimonio.
Ricordo ancora la telefonata a Luca prima di andare a dormire
‘E se domani diluvia?’
e la risposta è stata
‘Sarà comunque una splendida giornata… ci sposiamo!’
Al mattino per fortuna il cielo sembrava voler essere un po’ più clemente, e così, tra trucco parrucco e fotografie con le amiche, sono pronta per partire.
Ricordo l’arrivo fuori dal municipio… ero talmente agitata che non volevo scendere dalla macchina… finchè il mio mitico papà ha aperto la portiera e mi ha detto
‘Allora, andiamo?’

Io amo un ragazzo ipovedente
E l’avventura è iniziata! Il timore di scendere le scale e cadere, gli amici che mi salutavano, un vortice di emozioni… finchè l’ho visto.
Era lì, in fondo alla scalinata che mi aspettava, bello come il sole che quel giorno aveva deciso di non farci compagnia.
Ero emozionatissima, papà lo era forse più di me, e nel momento in cui mi consegna a lui dice
‘Io te la lascio… ma sto un attimo a venire a riprendermela!’
Risata generale e la cerimonia ha inizio tra lacrime, sorrisi e tanta felicità.
Il pranzo non è stato il classico pranzo di matrimonio, volevamo fosse una festa, la nostra festa!
E così tra stornelli romani, giochi e risate la nostra avventura di marito e moglie ha avuto inizio…

Io amo un ragazzo ipovedente

Perché ho voluto raccontarti questo?
Perché nell’ultimo post del tuo blog c’è una frase che mi ha colpita molto.
Parlando di indagini prenatali il commento che molti fanno è
‘…che vita farebbero?’
Lo ammetto, quando ho conosciuto Luca e il suo problema, l’ipovedenza, anch’io me lo sono chiesta
‘Che vita farei? Me la sento? Sarò in grado di vivere e comprendere la sua disabilità?’
Ebbene, ora la risposta la so, e non posso che concludere riadattando ciò che il tuo Giovanni ha detto riguardando le foto di Emma.
“Eh sì… Luca mi ha davvero sconvolto la vita… ma solo in positivo!”

Io amo un ragazzo ipovedente