In questi giorni il mare è mosso, l’acqua è torbida, cammini sul bagnasciuga e sei costretto a fare lo slalom tra le alghe, quelle lunghe e verdi che spesso ti si attorciagliano attorno alle caviglie. E poi c’è il vento. Che ti scompiglia i capelli, ti fa finire la sabbia negli occhi, ma è anche il vento che fa volare gli aquiloni, ti fa rincorrere i salvagenti che rotolano lontano da te, o i palloni gonfiabili. Mi piace il mare con queste condizioni metereologiche, ti perdi ad osservare le increspature delle onde, il volo dei gabbiani disturbati dalle folate di vento, la gente che scappa dalla spiaggia temendo un improvviso temporale… Noi non ci siamo fatti spaventare da qualche goccia, e siamo stati ripagati perchè se fossi scappata dalla spiaggia non avrei incontrato la mia cara Giusi che, temeraria pure lei, ci è venuta a dare un abbraccio.

Giuliano come sempre mi stupisce per la sua organizzazione, per il suo essere sempre pronto a qualsiasi evenienza … sembra una Mary Poppins al maschile dato che dai suoi borsoni riesce a tirare fuori cose davvero inaspettate, e questa volta si è portato dietro una porta gonfiabile con tanto di pallone… sgonfio però! Anche se poi mi ha precisato che in macchina aveva tanto di ago e di compressore! Quindi mentre i mariti, Yuri e Tommaso si cimentano in parate assurde (difficile da prevedere la traiettoria di un pallone tanto compresso da sembrare un pannolino della Emma) io e Giusi ci aggiorniamo sull’argomento che ormai accomuna gran parte dei nostri incontri: i figli!
E intanto ci divertiamo ad osservare Mirco ed Emma che interagiscono tra loro…

 In questa foto sono davvero tenerissimi…

ma un secondo dopo ho dovuto mollare tutto per impedire ad Emma di giocare in maniera troppo irruenta con lui. Mirco da bravo ometto che è, semplicemente la osservava e la scostava leggermente, lei invece cercava di baciarlo di continuo, ma anche di dargli qualche schiaffo, o di buttarlo per terra… va bene che questi sono i giochi che abitualmente fa con suo fratello Tommaso, ma non mi è sembrato per niente bello vederla giocare così, era un tantino “invasata”, e la mia mente è subito volata a settembre, quando riprenderà il nido… chissà come si comporterà con gli altri bambini!

Ma essendo di natura una persona che vive il presente e cerca di non farsi opprimere da pensieri/fatti non ancora accaduti futuri, li abbiamo separati e distratti con qualcos’altro. In effetti pure Tommaso ha morsicato gli altri bambini per 8 mesi di fila, e le mie scuse imbarazzate poco servivano alle mamme sconosciute che mi guardavano come fossi stata una madre degenere. Sta di fatto che ora quando un bambino fa lo stesso con i miei figli cerco di esprimere al meglio la mia totale comprensione.
Grazie Giusi, la tua comprensione è stata fantastica… sarà perchè sei madre di 4 figli?

Il mattino seguente il tempo è un pò più sereno, e abbiamo deciso di andare in spiaggia anche se Emma è un pò irrequieta. Anche stavolta ne è valsa la pena perchè abbiamo conosciuto questa meravigliosa famiglia: Andrea, Alessia e il loro Giosuè.

Si sono avvicinati a noi chiedendo timidamente se Emma era Emma e io Daniela, perchè ci avevano “letto”,  e di loro mi ha subito colpito una cosa: emanavano pura luce! Il loro sorriso, l’ironia con la quale parlavano di Giosuè, il modo di affrontare la loro genitorialità speciale… Il loro bambino ha solo 9 mesi e io avevo di fronte due persone ben conscie di cosa era la sindrome di Down, ma piuttosto che etichettare il proprio figlio volevano semplicemente viverlo, giorno per giorno, conquista dopo conquista, rispettando i suoi tempi.
Mentre Alessia mi raccontavano della gravidanza, di come “c’è il sospetto che…” e di come Andrea non voleva nemmeno fare l’amniocentesi, di come lo sguardo fiero di suo marito mentre le portava Giosuè appena nato fosse il ricordo più bello che lei potesse avere, io ho esclamato:
“Giosuè è proprio fortunato ad avere due genitori come voi, che gli fanno respirare accettazione, serenità e amore… e poi è un bambino così bello!”
e Alessia:
“no, scusa, guardalo, non è bello… E’ BELLISSIMO! Tu lo vedi in carne ma prima lo era di più perchè davvero lo consumiamo a suon di baci!”

Grandioso…!

Sarà perchè mi pareva di rivedere me e Giovanni, che mostravamo orgogliosi la nostra Emma al mondo, scherzandoci anche un pò su sul suo essere downina (Andrea gli canta “up side down”!), ma questi due ragazzi mi hanno davvero conquistata. Mi è piaciuto sentire come non vogliono etichettarlo, in negativo ma nemmeno in positivo, perchè non devono dimostrare nulla a nessuno, e se il proprio figlio down non andrà all’università di certo non ne saranno delusi, perchè sarà una scelta presa con serenità. Sarà lui stesso a decidere cosa fare della propria vita.
Grazie per essere venuti da noi, per esservi raccontati e per avermi regalato la vostra energia. Avete un posticino nel mio cuore e di sicuro anche grazie a voi posso dire:

spread the positivity!