La prima volta che ho sentito il termine mamma di cuore è stato in vacanza in Val Gardena, insieme a Tommaso, Lia e mio marito. C’era questa coppia, nel nostro Hotel, sorridente, affiatata, giocosa. Saranno passati 4 anni, nemmeno ricordo più il loro nome, ma la loro storia, quella di certo non me la scordo…perchè mi è stata raccontata dal loro bambino di 8 anni!

“Io ho una mamma di pancia, e da lì sono uscito… lei invece è la mia mamma di cuore, perchè il suo cuore pensava tanto tanto a me… e io sono arrivato!”

Questo termine mi ha colpito… mamma di cuore… e queste sono le storie di due mamme di cuore assolutamente speciali!

Anna, mamma di Jaja mi ha spedito questa mail parecchi mesi fa, ma forse non era ancora il momento giusto per farne un post… ora sì, eccome, peccato che mi manchino le foto aggiornate! La sua storia la conosco bene, la sento spesso, e sinceramente spero di abbracciarla fra una settimana… quindi Jaja vedi di essere in forma!

“Ho sempre desiderato adottare un bambino, da piccola sono cresciuta pensando che non ci fosse diversità nel procreare biologicamente un figlio e desideralo e farlo nascere dal cuore. Un figlio è un figlio, non importa se il suo colore è diverso,se nel suo viso non trovi le tue caretterische somatiche, perchè di quel figlio ti innamori, l’ho imparato vedendo altre famiglie adottare, due miei vicini avevano adottato due famiglie diverse con tanto amore.
Con quei bambini ci ho giocato, siamo cresciuti e ho visto che l’amore è amore e non ha limiti.
Quando ho conosciuto mio marito desideravamo una famiglia, io la desideravo numerosa, fatta di figli biologici e adottivi. Credo sia stato un argomento intrapreso tra i primi più importanti, perchè per me era fondamentale capire se la storia potesse avere un risvolto serio, se fossimo stati compatibili , se desiderassimo le stesse cose.
Dopo un mese di matrimonio abbiamo depositato la domanda di adozione, pieni di entusiasmo pensavo che il percorso sarebbe stato breve, facile, invece è stato lungo…sopratutto l’attesa…ma ne è valsa la pena.

I figli biologici non sono mai arrivati, potrei dire di più ma questa è una storia a parte…che non c’entra nulla con la nostra voglia di diventare genitori adottivi.
A uno degli ultimi incontri abbiamo dovuto dare la nostra disponibilità…ci siamo trovati di fornte un foglio con scritto a cosa eravamo disponibili: età, sesso, handicap, senza handicap, malattie varie, epatite, hiv.
Non so, ma ho guardato quel foglio come fosse un alieno.
Come si può scegliere chi amare?  Quanto amore hai da dare?
Ho pensato che un figlio non dovessi essere io a sceglierlo e così ho lasciato che fosse il destino, o meglio Dio, a scegliere … o almeno a me piace pensare così.
Ho dato carta bianca, massima disponibilità, che per la mia età era 0-8 anni, handicap grave e irreversibile.
Quando dopo anni ci hanno chiamato, ho chiesto se c’ era un abbinamento… al io ero emozionatissima! Ricordo la stanza del tribunale e noi li fuori in attesa del giudice… che emozione mio marito che andava su e giù. Per tutta la mattina ci chiedevamo
Sarà un maschietto o una femminuccia? Come sarà? Quanti anni avrà….che storia avrà?
Le notizie furono ottime, dopo un primo colloquio su di noi apri una cartelletta piccola e bianca e disse:
“è una bimba, cinese, ha 3 mesi e mezzo ha la sindrome di Down”
Ero basita….così piccola!
Alla domanda “accettate” ovviamente abbiamo detto di sì!
Mi stava venendo il panico per i giorni successivi… preparare tutto, cameretta, vestitini, cose per bambini… nel negozio guardavo e pensavo oddio quante cose, ma questo servirà? E questo? Avrei comprato tutto…la cosa più bella è stata dipingere la sua stanza con tanti uccellini Titti…colorati…io e mio marito insieme.
In reltà è stato del tutto naturale fare la mamma…ma si sa, l’ansia viene sempre.
Andando a prenderla mi chiedevo chissà cosa dirà, come sarà, avevo il cuore che mi batteva a mille… quando suonammo alla porta dell’ istituto non resistevo più, ero emozionatissima, eravamo emozionati…felici…
Era così bella nella sua tutina rosa, con i capelli a leoncino. Non avevo mai visto una bimba così bella e buona, e la cosa più strana è stata quando l’ho presa in braccio e le ho detto,
“non preoccuparti adesso è arrivata la mamma”
Per la prima volta prendevo in braccio MIA FIGLIA!
E quando ci siamo guardati negli occhi… sono cose che non si dimenticano mai!
Jaja è una bambina tranquilla, serena, felice e solare. E’ socievole e ama gli animali.
Insomma, è splendida!
Adesso ha 3 anni e lo rifaremmo altre mille volte… Jaja è la nostra felicità!