Non c’è P.E.I. SENZA CONDIVISIONE

Dal sito change.org condivido questa importante petizione, che ho firmato, e chiedo di condividere a vostra volta.

Alla c.a.
del Ministro MIUR, on. Lorenzo Fioramonti
del Ministro della salute, on. Roberto Speranza
della Ministra delle Pari opportunità e della famigli,. on. Elena Bonetti
del Presidente VII Commissione del Senato, on. Mario Pittoni
del Presidente VII Commissione della Camera, on.Luigi Gallo

e, p.c.,
alla Referente Istruzione del PD, sen. Simona Flavia Malpezzi
alla Referente Istruzione di Fratelli d’Italia, on. Carmela Bucalo
al Referente Istruzione di ArticoloUNO, sen. Miguel Gotor
alla Referente Istruzione del Movimento 5 Stelle, sen. Bianca Laura Granato
al Referente Istruzione di LEU, prof. Arturo Scotto
alla Referente Istruzione di Forza Italia, on. Valentina Aprea
al Referente Istruzione della Lega, sen. Mario Pittoni

Il Governo ha recentemente approvato il testo riformato del “Decreto legislativo n. 66/17”, disattendendo le aspettative di gran parte del mondo della scuola e delle famiglie, che speravano di vedere abrogato il provvedimento e che fossero contestualmente introdotti nuovi e significativi miglioramenti, a vantaggio dell’intero processo inclusivo, garantendo il successo formativo a tutti gli alunni e a tutte le alunne.

Ciò che preoccupa del Decreto riformato sono più questioni riguardanti il Piano Educativo Individualizzato (PEI); nello specifico:
1) il “Piano Educativo Individualizzato”, documento che contiene il progetto annuale a favore dell’alunno con disabilità, per la prima volta sarà sottoposto all’approvazione formale del GLO, il gruppo di lavoro operativo; viene meno, con la nuova versione del decreto riformato, la elaborazione “congiunta e condivisa”, impostazione fino ad oggi intercorsa, in particolare fra la famiglia e la scuola. Facile intuire, infatti, come di fronte al conteggio dei favorevoli e dei contrari, nel momento dell’espressione di voto, la famiglia possa essere facilmente messa in minoranza e, di fatto, esclusa dalle scelte educative a favore del proprio figlio.
Desideriamo richiamare la Vostra attenzione sul fatto che, se si manterrà l’approvazione del PEI, di fatto, sarà impedito alle famiglie di essere parte attiva nella condivisione di un documento fondamentale per la costruzione del Progetto di Vita, nell’ottica di una qualità della Vita a favore del figlio;
2) l’assenza del richiamo agli “apprendimenti”, come invece afferma chiaramente l’art. 12, ai commi 3 e 4, della legge 104/92; all’alunno con disabilità non viene riconosciuto un diritto “costituzionalmente garantito”. Siamo consapevoli del valore del decreto legislativo e, per questo, fortemente preoccupati. Se non si richiameranno anche “gli apprendimenti” (l’ambiente di apprendimento corrisponde al contesto e non agli apprendimenti formali), si determinerà una condizione di grave discriminazione nei confronti degli alunni e delle alunne con disabilità, contraria a quanto affermano la Costituzione e la legge 67/2006;
3) si consentono “progetti specifici”, che lascino aperta la possibile formazione di percorsi differenziali, già operativi nelle nostre scuole, nonostante la legge 517/77 e le norme successive abbiano affermato il contrario. Era su questo punto che si chiedeva un autorevole, fermo e coerente intervento; assistiamo, invece, ad una introduzione di modalità “contrarie al disegno della legge 104/92;
4) prevedere “bozze di PEI” entro giugno e contemporaneamente introdurre un documento, il PEI, che sarà periodicamente aggiornato, modalità fra loro palesemente in contrasto.

Portiamo alla Vostra attenzione anche altri passaggi del riformato decreto 66/17:
1. Gruppi di lavoro
il GIT, Gruppo per l’inclusione Territoriale, sarà infatti chiamato non solo a definire i singoli PEI ma anche a esprimersi in merito alle risorse a favore dell’alunno con disabilità. Non ci chiediamo “quanto tempo occorrerà per soddisfare le operazioni proposte dal riformato decreto” (domanda importantissima, visto che ciò comporterà inevitabilmente un forte e considerevole ritardo), ma a che titolo persone che non conoscono l’alunno con disabilità possano prendere parte a un incontro come quello del PEI e, per giunta, diventare vincolanti nella definizione delle risorse. Ci sfugge qualcosa?
2. Formazione del personale docente
Passi in avanti in tema di formazione del personale docente si vedono, ma sono timidi e comunque non ancora “completi”. Riteniamo che la vera inclusione potrà attuarsi concretamente quando tutti i docenti saranno in grado di occuparsi dell’insegnamento-apprendimento di ciascun alunno, anche con disabilità, che accede al sistema scolastico. Siamo convinti che non si può insegnare nella scuola dell’inclusione se si è privi delle competenze necessarie: tutti gli insegnanti, infatti, sono insegnanti anche dell’alunno con disabilità, pertanto devono garantirgli il successo formativo e favorire la sua crescita negli apprendimenti insieme ai compagni e alle compagne della classe o della sezione. Se tutto il personale sarà formato, la risorsa “docente di sostegno” potrà contribuire alla formazione di tutti e alla crescita culturale della nostra società e non, come troppo spesso capita oggi, essere interamente delegata del processo inclusivo del solo alunno con disabilità.

Se è vostra intenzione mantenere il processo inclusivo e se veramente siete convinti di non voler chiudere questa esperienza, che ci vede un passo avanti nel percorso di civiltà dell’umanità intera, allora è necessario che il decreto legislativo 66/17, così come è stato riformato, venga tempestivamente corretto.
Abbiamo fatte nostre le proposte di modifica presentate dall’Associazione CIIS (Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno) nel corso dell’Audizione svoltasi il 2 luglio scorso presso la VII Commissione Permanente del Senato della Repubblica, presenziata dal sen. Mario Pittoni. Solo se veramente modificato, mantenendo il ruolo di “condivisione” fra la scuola e la famiglia, e apportando quei correttivi irrinunciabili per sostenere il processo inclusivo si potrà parlare di qualità della scuola; diversamente dovremo assistere al declino di un’esperienza alla quale noi non intendiamo rinunciare e per la quale continueremo a impegnarci.
Il processo di inclusione scolastica, per noi, è irreversibile. Non si toccano i diritti dei cittadini. Accogliete il nostro appello.
Grazie.

Gruppo FB “Non c’è P.e.i. senza condivisione”

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