Da tempo avevo sentito parlare del Parco Giochi Osteria ai Pioppi di Nervesa della Battaglia (TV).

Un posto unico nel suo genere. Il cibo proposto si può facilmente gustare nelle numerose osterie e sagre di paese della zona, ma la cura dei particolari con i quali viene servito ha quel qualcosa in più che piace, e lo dimostra il gran numero di persone costantemente in coda per pranzare, fino alle 3 del pomeriggio!

osteria ai pioppi

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Ma la peculiarità dell’Osteria ai Pioppi sono indubbiamente le attrazioni che questo magico posto immerso nel verde riserva. Attrazioni esclusivamente costruite a mano dal proprietario!

Da più di 45 anni, Bruno e Marisa sono i fondatori, nonchè proprietari, dell’Osteria ai Pioppi. Dopo l’apertura, il 15 giugno 1969, Bruno ha dedicato la sua vita alla costruzione di giostre nel boschetto di pioppi da lui acquistato. Oggi è presente un’ osteria con molti posti a sedere, al coperto e non, che offre buon vino, carne alla griglia, formaggio cotto, baccalà ed altri piatti tipici del territorio veneto. Oltre all’osteria è presente anche il ristorante al piano superiore: all’esterno si estende il parco giochi gratuito (per i clienti dell’osteria e del ristorante) con circa 40 attrazioni, interamente costruite a mano, omologate, non a motore ed in continua espansione.

L’idea di andarci ci è venuta il 25 aprile, noi e i nostri amici Paolo e Kuku, idea condivisa da altre 200 famiglie credo…!

Ma una volta trovato parcheggio, il posto ci ha immediatamente conquistato, proprio perchè denso di storia personale di quest’uomo che, come ha dichiarato ai giornali che negli ultimi anni spesso parlano di lui, si è costruito la Gardaland (famoso parco divertimenti) dei poveri!

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La vista di quelle giostre, ammaccate e arrugginite, mi ha fatto fare un tuffo nel passato, riportandomi alla mente giochi condivisi in tenera età in qualche all’epoca raro parco giochi.

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Le attrazioni sono numerosissime, disposte in ordine un po’ caotico, ma in ogni caso utilizzabili sia da bambini che da adulti. Per dirla tutta, qualcuna di esse fa nascere qualche brivido ancora prima che si inizi la discesa…

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… ma la presenza di un fratellone rassicurante li scaccia via!

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I miei figli sono spericolati, di sicuro hanno preso più dal papà che da me (o forse la colpa è tutta di un mio ex fidanzato che non mi ha saputo rassicurare in alta montagna in preda ad una crisi di panico dopo essere scivolata in un lungo canalone!!!). La velocità li appassiona, i sussulti di stomaco li energizzano… insomma, era uno spasso osservarli!

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Questa qui sotto è l’unica attrazione che utilizza l’energia elettrica, e porta il vagone ad una velocità di 100 km all’ora! Fortuna che c’era una coda d’attesa di almeno un’ora!

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E che dire della contraerea? Dopo un’ora che non vedevo Tommaso, che girava in autonomia nel parco, come ho potuto non pensare che poteva essere solo lì? Lui che adora la storia… lì, con quel suo sguardo sognante, mille immagini davanti agli occhi mentre manovra cannone e meccanismi vari…

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E poi lo vedo, quest’uomo con lo sguardo all’insù, con due occhi buoni e pieni di energia, di sicuro impegnati a pianificare modifiche e novità al parco… il signor Bruno in persona! Figurarsi se non gli rubavo un abbraccione!

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Bruno Ferrin, classe 1937, inizialmente lavorava la mattina presto, vendendo lieviti ai fornai… Avendo molto tempo libero al pomeriggio, nel 1969 decise di costruire, con la moglie Marisa, una baracca in lamiera in mezzo ad un bosco nel Montello. Per la prima apertura mise qualche tavolo in legno e iniziò a vendere vino, salsicce appese ad un albero, braciole alla griglia… Bisognoso dei ganci per appendere le salsicce all’albero, chiese al fabbro del paese se potesse prepararglieli. Lui disse che si sarebbe dovuto arrangiare, non avendo tempo per quelle piccole cose e gli indicò la saldatrice. Bruno la imbracciò e iniziò a costruirsi i ganci. Era in pantaloni corti, zoccoli e a torso nudo. Tornò a casa rosso come un peperone, la notte non riuscì a dormire per colpa del bruciore agli occhi a causa della luce della saldatrice. Ma è da lì che scopri il piacere di costruire le cose da solo e, poco alla volta, il parco giochi dei Pioppi prese vita.
La passione di Bruno nel continuare a costruire e inventare, non finirà mai!

Appena arriva Tommaso il signor Bruno gli parla della sua prossima attrazione, la catapulta, che sarà pronta da lì ad un mese. Lo sguardo che si sono scambiati, tra un nonno ingegnoso e pieno di desiderio, e un nipote che ha la capacità di sognare grazie ai racconti di cuore, mi ha sciolto il cuore.

Cosa mi porto a casa di questa giornata?

Il sorriso dei miei figli, i loro occhi, la loro caparbietà nell’arrivare in cima, il loro sgattaiolare via da sotto il naso per potersi mettere in fila per un nuovo giro, e soprattutto la lentezza… la lentezza di un posto che non soffre l’immane velocità dei parchi giochi moderni, la lentezza dei genitori nel far giocare i propri figli, la concessione del tempo tra un turno e l’altro.

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L’Osteria ai Pioppi è un posto buono, che ti lascia un sapore dolce in bocca, di condivisione, di attesa, di sogni lontani che continuano nel presente.

Grazie nonno Bruno… a presto!